mercoledì 18 dicembre 2013

Non ho risposte, solo intuizioni che mutano e generano nuove domande.

Non ho risposte, solo intuizioni che mutano e generano nuove domande. Ho quella vaga idea che la natura mi suggerisca qualcosa di sé rivelandosi, truccandosi, nascondendosi e mostrandosi di nuovo, o piuttosto il vaneggiamento di un folle che pensa sia così. In un certo modo la natura assomiglia agli esseri umani che rivelano parte della propria essenza, nascondendo il resto, o simulando qualcosa, mescolando le carte, aspettando un bravo giocatore con cui confrontarsi o dargli l'impressione di aver compreso il proprio bluff. Tutto sommato, che io abbia ragione o no, lo saprò alla fine di questo viaggio. La verità non potrò che conoscerla altrove. ~ Fabio Privitera

martedì 17 dicembre 2013

La struttura della mente.

C'è un motivo per cui le strutture antisismiche sono strutture elastiche, non rigide e quindi più facili a punti critici di rottura. Lo stesso vale per la nostra mente. Può essere elastica, e quindi porre in dubbio le proprie convinzioni e credenze, riorganizzando la sua stessa struttura quando l'errore viene palesato o può ritornare in uno stato più stabile dopo che un emozione l'ha deformata. Può essere rigida e quindi più fragile a causa dell'eccessiva sicurezza e convinzione, tali che per sanare la frattura si rifiuta la realtà, e così anche per le emozioni, il riparo è la negazione definendo fantasia e inganno la realtà che gli altri manifestano. Per far diventare la mente elastica, penso, occorra abituarsi ad osservare cogliendo i dettagli, stupendosi quando dei nuovi compaiono, sottratti alla nostra distrazione cronica, per rendersi conto che c'erano dapprima e sorridere di quanto davvero passiamo giorni a guardare la strada su cui camminiamo senza conoscerne il nome. ~ Fabio Privitera

venerdì 13 dicembre 2013

Non v'è solitudine nel cuore.

Non v'è solitudine nel cuore. Solo la mente è sensibile alla solitudine e avvolge il cuore della sua patina come fosse cellophane. Ma il cuore respira sempre e quello che sentiamo come una fitta nello sterno non è male insito nel cuore ma il suo voler resistere al male della mente.
Ricordo chiaro quell'attimo in cui nel silenzio della notte il cuore si è liberato da quella tenaglia ricominciando a respirare senza più dover far forza. Le cose poi a volte girano, a volte ti arrestano, ma sono esterne e non frenano più l'avanzata dell'entusiasmo e di voler dare il meglio per la propria vita e per quella degli altri.
La solitudine è solo di chi vede il proprio mondo come se fosse tutto il mondo, secondino, e non prigioniero, dei suoi pensieri.

~ Fabio Privitera

giovedì 12 dicembre 2013

Il benessere...

Il benessere ci ha reso più deboli, incapaci di reagire alle minime sofferenze o lasciarle scorrere, preservando le energie per quelle davvero difficili. Ed ecco perché, il più delle volte, la minima responsabilità ci rende ridicolmente maldestri e ignoranti della migliore azione da compiere, specie se si tratta anche della vita degli altri. Quanto più noi umani diventiamo indipendenti tanto più non riusciamo a prenderci cura del prossimo, ci si atrofizza nel senso di sopravvivenza individuale e irrigidisce verso il vivere quotidiano. Ma la vita non è meramente il provare a prolungare la propria vita almeno al giorno successivo. La vita è produrre un retaggio, qualcosa da lasciare a chi ci sarà dopo di noi o si intratterrà per una tratta della nostra vita. La vita quindi non è quello che ci accade ma quello che accade e facciamo accadere all'interno della sfera indefinita all'interno del quale giacciono la nostra vita, che non è il centro ma un punto diffuso intorno al centro, e la vita degli altri a noi vicini in ogni tempo vissuto, vivente e da vivere. E per vivere occorre vincere il timore dei sentimenti e della responsabilità verso gli altri. Non dico che si debba diventare muti e sordi a tutto quello che ci accade, anzi. Non è necessario essere o diventare cinici ma, piuttosto, imparare che non si può fare di ogni emozione un sentimento, di ogni problema una rabbia contro il mondo. La natura delle cose è fluire, ed anche se noi non siamo "cose" siamo immersi in una realtà fatta di esse e quindi pensare che tutto possa o debba restare stabile, fisso, ecco è questo mito che, crollando nel momento in cui le cose fluiscono, divengono, ci fa crollare. ~ Fabio Privitera

mercoledì 11 dicembre 2013

Le cose migliori le trovo negli angoli...

Le cose migliori le trovo negli angoli o sopra la mia testa, nelle periferie che attraggono la mia distrazione, dove pochi guardano, perché la maggior parte si interessa a sé, alla propria direzione. Ma la vita non ha una direzione precisa, né si può pretendere che sostenga le nostre convinzioni. Occorre seguire la vita stessa se si vuole realizzare il proprio viaggio e arrivare ai propri sogni. ~ Fabio Privitera

sabato 7 dicembre 2013

E' il vento che domina le emozioni.

E' il vento che domina le emozioni. Più ci tratteniamo al suo urto più il dolore si manifesta, ristagna e si ripercuote da giù a su per il nostro corpo e la nostra anima... Più ci lasciamo andare a lui più diventiamo della sua stessa sostanza al punto da non sentirlo più come un urto ma com'è realmente: l'emozione è qualcosa che nasce dal nostro interno e mai qualcosa che giunge dall'esterno. ~ Fabio Privitera

Lungo i grandi cicli.

Lungo i grandi cicli, nell'alternarsi del giorno e della notte, del freddo e del caldo, del bene e del male, si intersecano le miriadi di realtà e di possibilità che rendono la vita unica e come tale spalanca la strada a qualunque desiderio che il cuore umano riesca a sentire suo. ~ Fabio Privitera

mercoledì 4 dicembre 2013

Non si dovrebbe mai dare una mente al cuore, perché il cuore non mente mai.

Non si dovrebbe mai dare una mente al cuore, perché il cuore non mente mai. Ma pretendiamo di interpretare le sue pulsioni e questo ci destabilizza creando delle attese... ma il cuore ci indica solo la direzione non la destinazione. ~ Fabio Privitera

martedì 3 dicembre 2013

Vivere è il modo in cui guardi oltre e affronti le cose.

Vivere è il modo in cui guardi oltre e affronti le cose. I momenti che turbano ci sono sempre, non puoi prevederli e né quindi evitarli, ma fa sì che la tua mente respiri ancora, che il tuo cuore batta come fosse in preda alla frenesia e vedrai che spettacolo si manifesterà ai tuoi occhi, come ciò che temi è solo l'ombra di quanto hai dimenticato d'innanzi alla luce. ~ Fabio Privitera

venerdì 29 novembre 2013

Forse è stato il caso...

Forse è stato il caso che, volendomi umano ma non volendo sacrificare le ali a cui tenevo, mi ha reso qualcosa che mi portasse comunque alle più alte quote e osservare più lontano oltre la realtà e ancora più in fondo ad essa: ali di fantasia, la mia libertà oltre la gabbia della ragione. Non ci sono sbarre che possano rassegnare un aquila. ~ Fabio Privitera

sabato 23 novembre 2013

Ognuno di noi fa le sue esperienze.

Ognuno di noi fa le sue esperienze, ne trae le conclusioni ma sono sempre e solo risposte provvisorie, estemporanee, che altre esperienze ed altri fatti possono smentire. Sta a te scegliere in rapporto a quello che senti dentro, a quello che ti fa stare peggio, se l'essere te stesso o l'essere una qualunque maschera o un insieme di maschere. Ognuno sceglie ciò che lo fa stare meglio. Se per te essere te stesso è un prezzo da pagare, bene indossa la maschera... se non vuoi indossare la maschera allora sii te stesso e lascia che gli umori degli altri ti scivolino addosso. Pensi sia un discorso semplicistico il mio? no, non lo è, ci sono passato e finalmente da un paio d'anni riesco a reggere il mio sguardo allo specchio. Tutto sta nel toccare il fondo. La maggior parte della gente non lo vuole toccare, ha paura di infilarci le mani nella melma che ha esecrato, e si accontenta di essere così come gli altri riescono a guardarli, ma non riescono a guardare se stessi, non reggono il proprio sguardo, mentre reggere quello degli altri è abitudine. ~ Fabio Privitera

martedì 19 novembre 2013

Se ci comportassimo come foglie.

Se ci comportassimo come foglie che si fanno trasportare dal vento sentiremmo la vita stessa fluire sotto la pelle e capiremmo come alla fine il vento non è qualcosa che ci obbliga a seguire un percorso ma è il mezzo con cui la vita ci bisbiglia quale sarebbe il percorso migliore, non quello più facile, ma quello migliore. ~ © Fabio Privitera

domenica 17 novembre 2013

Il guaio quando ci innamoriamo.

Il guaio quando ci innamoriamo è che la passione, l'attrazione, il desiderio di coniugare insieme mente e corpo non ci permettono di osservare attentamente attraverso l'altro, di proiettarci al di là del sentimento così da comprendere come sarà la vita in due. Il guaio è che ci si deve frequentare a fondo, attraversare crisi e superarle affinché ci possiamo rendere consapevoli di quanto vuoto ci possa essere tra i confini dell'innamoramento e quelli dell'amore sul quale si vorrebbe essere. Ed è un vero salto nel vuoto in volo. E il guaio è che durante questo volo si può cadere inaspettatamente, e affezionarsi piuttosto che tenere alta la fiamma. E il guaio è che se la fiamma si spegne prima di raggiungere l'altro confine, si resti lì nel limbo dell'affetto che non è più passione e non è diventato amore. ~ Fabio Privitera

giovedì 14 novembre 2013

Molti confondono la semplicità con la banalità, col comune.

Molti confondono la semplicità con la banalità, col comune. Essere semplici non vuol dire essere comuni, banali. Vuol dire aver trovato la giusta consapevolezza di quale sia la propria distanza tra coscienza ed emozione. È questo che rende unici, poiché tale consapevolezza è propria e distinta per ogni essere umano. L'essere complicati invece banalizza, piuttosto che simili, ci presenta come una personalità dissolta, poco definibile, confusa tra quelle di mille altri. Nulla di diverso da ciò che fa l'entropia nel disperdere le informazioni. E tutto sta nell'essere riusciti a cogliere la distanza tra ciò che si sa di volere e ciò che infine si tende a volere spinti dall'emozione del momento. Ecco, questo non è semplice, ma il raggiungere questa semplicità ci rende unici. ~ Fabio Privitera

mercoledì 13 novembre 2013

Noi non guardiamo la verità.

Noi non guardiamo la verità, ma solo la proiezione di ciò che la nostra mente si è abituata a riconoscere come verità. La mente si avvale del pregiudizio per riconoscere il simile, ma ciò non basta a fargli distinguere il differente. ~ Fabio Privitera

martedì 12 novembre 2013

Un giorno mi incrocerai per strada.

Un giorno mi incrocerai per strada. Non sarà neanche una strada della nostra città. Il caso è così, incoerente nei suoi principi ma saggio nelle proprie decisioni. Mi incrocerai e volgerai lo sguardo altrove e non saprai mai quanti passi ho davvero fatto dopo essere caduto e averti trascinato con me. Da allora sono passati anni. Da allora mi sono alzato più volte e oramai ho imparato a non inciampare e a riconoscere i terreni cedevoli. Ti incrocerò e anche io continuerò a camminare, senza voltarmi però, mantenendo gli occhi sulla mia strada, perché altrimenti dovrei fermarti e dirti grazie, ma tu non capiresti per cui meglio lasciarti nella tua vita, e non dirti che senza il tuo odio io non ce l'avrei fatta. - Fabio Privitera

lunedì 11 novembre 2013

I legami esistono già altrove.

I legami esistono già altrove, oltre lo spazio e il tempo. Ciò che vedi, ciò che tocchi, ciò che ascolti nella folla è solo una parte della realtà, al di là della quale le anime si sovrappongono l'una all'altra, e quelle che si somigliano si trovano già intrecciate tra loro. Nel silenzio e nel buio a volte possiamo sentirle, e a volte la vita ci permette anche di riconoscerle e ritrovarle nello spazio in cui normalmente camminiamo. ~ Fabio Privitera

sabato 9 novembre 2013

Accade di ritrovarsi con gli occhi su una persona che somigli a quella che risiede assiduamente nei nostri pensieri. No, non sono solo gli occhi. Quando camminiamo per strada incrociamo decine di profumi, e ci voltiamo, spesso sconcertati, un po' intimiditi, per scoprire il viso del portatore. Di profumi non ce ne sono poi molti, non sono come gli odori personali, che caratterizzano ognuno. Il profumo copre l'odore personale, lo rende equivoco e confonde. Così, imbarazzati dall'abbaglio ci rifugiamo nella nostra mente e allarghiamo il ricordo. Una sensazione corrente funziona come una lente di ingrandimento su quei pensieri che la mente è riuscita a portare sul fondo ma che stanno lì in attesa che qualcosa nel mondo li riporti in superficie e, come un sasso gettato su essa, si espandano fino a raggiungere i margini della nostra coscienza. ~ Fabio Privitera

martedì 5 novembre 2013

Le persone cambiano.

Le persone cambiano, ma quando il cambiamento è in positivo per se stessi e per gli altri è meglio dire che le persone divengono ciò che già sono, intendendo con ciò quello che è insito nel loro potenziale umano. Noi conosciamo noi stessi tramite le esperienze esterne e le sensazioni interne che queste ci producono. Una sorta di scambio tra la coscienza che prende atto di quello che sta accadendo e regola l'atteggiamento in base a quanto abbiamo imparato in precedenza, ai desideri e alle credenze, è l'inconscio che possiede una sorta di mappa interiore della propria "morale d'azione interiore", vale a dire come lei agirebbe a prescindere dalla presa d'atto di coscienza. È questa a provocare le emozioni positive o negative, premendo sulla "membrana" che la separa dalla coscienza affinché si adegui alla morale interiore. Così quando la coscienza ci porta ad agire secondo la morale d'azione inconscia, ci sentiamo bene, appagati, felici, propositivi e in grado di proseguire verso la direzione del nostro vero essere, del divenire. In caso contrario diventiamo frustrati e ansiosi, incapaci e anzi indifferenti alla necessità di comprendere gli altri. L'ego prende il sopravvento, la parte desiderativa devasta i sogni dell'intuito, così ci allontaniamo dal nostro essere, invece di sfociare al mare della conoscenza interiore, risaliamo la corrente fino a perdere le forze e la volontà d'affrontare le occasioni della vita. L'equilibrio è questo, non è non compiere errori, non è l'essere perfetti, ma la presa di coscienza che le nostre emozioni non sono solo il riflesso di quanto accade all'esterno, ma la necessità del nostro intuito ad agire per il meglio secondo la propria morale. ~ Fabio Privitera

domenica 3 novembre 2013

Credere è in fondo molto facile... provate a sentire, provate a togliere realmente ogni forma di filtro soggettivo, di parvenza allora i vostri sensi vedranno ciò che la vostra mente non riesce. I sensi infatti rispondono alla fisica e alla chimica, sono la proiezione della realtà oggettiva, seppure limitata dal tipo di tecnologia col quale sono costituiti. E quando tutte queste informazioni arrivano alla mente che tutto cambia, che tutto viene messo in rapporto con quanto si conosce già e allora le sfumature vengono scartate come semplici errori rispetto alla media standard attesa. Non siamo alla fine noi a credere, ma la nostra mente a indurci a credere piuttosto che sentire. ~ Fabio Privitera

mercoledì 30 ottobre 2013

Quella che in genere chiamiamo comprensione con chi si ama, è qualcosa di più profondo...

Quella che in genere chiamiamo comprensione con chi si ama, è qualcosa di più profondo...E' sentire intimamente le stesse emozioni, le stesse ragioni... non occorrono spiegazioni tra chi si sente parte e totalità dell'altro, tutto è dentro lo stesso respiro. ~ Fabio Privitera

lunedì 28 ottobre 2013

Siate la scelta, non l'alternativa.

Siate la scelta, non l'alternativa, anche se sentite di amare oltre ogni modo. L'amore non è né una pretesa né un elemosina e se non basta l'amore di entrambi per condurre alla scelta reciproca allora prendete la vostra vita e portatela altrove, dove possa attecchire, dove possiate essere la scelta di qualcuno. Io lo so, non è facile e il duro non è capire che sia così, il duro è accettarlo e attendere il tempo che questa verità sia assimilata divenendo costrutto del nostro tessuto emotivo. Siate la scelta, non l'alternativa perché è l'atto d'amore ultimo che possiate fare verso voi stessi e verso chi non sa, non vuole, non può scegliervi.

~ Fabio Privitera

domenica 27 ottobre 2013

Solo rendendosi conto di portare la maschera, può essere tolta. Questa non è una condizione sufficiente, ma sicuramente necessaria. Le maschere del cuore sono le più difficili da cogliere e da togliere, ma non impossibili, e non perché c'è speranza, ma perché esistono le probabilità... cosa può spingere a togliere la maschera dal cuore? qualcosa che lo faccia esplodere. ~ Fabio Privitera

venerdì 25 ottobre 2013

Sognate....

Sognate ma non progettate; vivete soprattutto ma non sopravvivete attendendo che una speranza si compia; siate imprevedibili come la vita, la fantasia è ciò che ci contraddistingue, la creatività è la componente fondamentale della natura umana, quella che ci permette di risollevarci quando tutto sembra volerci fare sprofondare. ~ Fabio Privitera

giovedì 24 ottobre 2013

Impariamo a vivere ogni giorno non come se fosse l'ultimo ma come se fosse il primo in cui veniamo al mondo.

Impariamo a vivere ogni giorno non come se fosse l'ultimo ma come se fosse il primo in cui veniamo al mondo. Come se fossimo neonati, viviamo tutto con scoperta, curiosità, dimenticando rimorsi e rimpianti e persino il male che ci ha procurato un'emozione. Concediamoci ancora il diritto di provare, sbagliare ancora, ma soprattutto di emozionarci. Non diamo le cose per conosciute, ovvie, ma osserviamole ogni volta da una nuova angolatura, riempiendoci gli occhi di stupore dopo ogni nuova scoperta. Dopo tutto la gioia di vivere è in ciò che nasce e non in ciò che potrebbe morire. ~ Fabio Privitera

mercoledì 23 ottobre 2013

Due sguardi.

Tante volte dubitiamo...

Tante volte dubitiamo dell'esistenza delle cose solo perché non le riusciamo a vedere, altre volte invece, nell'apparenza, vediamo cose che davvero non esistono. È la fallacia della convinzione che gli occhi siano il mezzo fondamentale per mettere in contatto la nostra mente con la realtà. Dubitate dei vostri occhi più spesso e forse riuscirete a vedere più lontano di qualunque immaginazione. ~ Fabio Privitera

martedì 22 ottobre 2013

Siamo Acerbi.

Siamo acerbi, grosso modo per un lungo tratto della nostra vita. Lo siamo così da sentire l'agro e il dolce in tutto, e da dire d'aver amato e sofferto tanto e molte volte. Ma è solo immaturità o una giovinezza attardata. È solo che abbiamo ancora da scavare dentro di noi, per allontanarci da quanto accade alla chimica della pelle e dei sapori, e più scaviamo più sentiamo l'amore manifestarsi in modo diverso, sempre più forte. Nuovo ma ancora non sufficiente a poter dire di star amando davvero, perché stiamo continuando a guardare le cose dal dentro a fuori e a sentirle da fuori a dentro. Finché non sentiremo e vedremo lungo la stessa direzione mal interpreteremo tutto, anche l'amore e il dolore, e saremo così facili ad amare e soffrire, pur non vivendo affatto materialmente alcun amore né sofferenza. ~ Fabio Privitera

domenica 20 ottobre 2013

Quelli che chiamiamo errori.

Quelli che chiamiamo errori in realtà sono solo porte da cui si accede a stanze adiacenti e la difficoltà dipende da quante porte apri. Ci sono stanze obbligatorie, altre in cui soggiornare bene, molte sono solo corridoi. Alla fine sta a noi scegliere, ma finché non hai visitato tutte le stanze e evitato il maggior numero di corridoi, non potrai sapere qual'è il tuo posto. ~ Fabio Privitera

Un rapporto vero.

venerdì 18 ottobre 2013

Cerchiamo spesso le risposte che si adattino alle domande, ma le risposte arrivano nel momento in cui dimentichiamo le domande.

Cerchiamo spesso le risposte che si adattino alle domande, ma le risposte arrivano nel momento in cui dimentichiamo le domande. È come un processo automatico che vada a pescare in qualche remoto cassetto la soluzione, nel momento in cui la mente è libera dalla consapevolezza di pensare. L'intuizione e il sogno hanno forse la medesima natura, dimorano la dove la piena coscienza non arriva e solo stati di veglia e distrazione, possono portare sino al pensiero cosciente ridestandoci. La mela di Newton ne è un esempio: la mela cade in terra non perché pesa ma perché esiste una forza che attrae la mela alla terra. Lo stesso accade per la vita e le situazioni umane di ogni giorno. Provate a distrarvi, dimenticando vostri problemi. Certo non di tutti ci è la soluzione, non almeno sul momento, ma in ogni caso avrete colto l'occasione per respirare e riempirvi di vita. ~ Fabio Privitera

mercoledì 16 ottobre 2013

In un rapporto vero, autentico, non sussistono regole.

In un rapporto vero, autentico, non sussistono regole, ma lo si vive negli eventi che ci coinvolgono, sia che essi avvengano ogni giorno, sia che avvengano saltuariamente. Viversi permette di conoscersi, di condividere emozioni e di sorprendersi quando comprendiamo che un'altra persona sente le nostre stesse emozioni. Penso sia questo che porti un'amicizia, un amore, a durare nel tempo: la capacità intrinseca nelle persone di condividere le emozioni. ~ Fabio Privitera

martedì 15 ottobre 2013

Ogni istante che vivo è un'avventura costante che mi coinvolge e mi incuriosisce...

Ogni istante che vivo è un'avventura costante che mi coinvolge e mi incuriosisce... La vita ci conduce dentro di sé senza alcun preavviso, all'improvviso su un letto in un giorno a mala pena predetto, e per me l'essere venuto al mondo è il primo miracolo a cui posso credere senza che la ragione ponga le sue domande imbriglianti, ed in virtù di questo miracolo vivo quest'immensa avventura che, di giorno in giorno, mi prospetta nuovi orizzonti variabili rispetto al giorno che verrà e diversi rispetto ad un giorno prima. Ed in questa imprecisato percorso ci siamo tutti, e questo è il secondo miracolo. ~ Fabio Privitera

lunedì 14 ottobre 2013

Nessuno torna mai chi era prima.

Nessuno torna mai chi era prima, ed è inutile quindi rimpiangere il passato o rinnegarlo. Non si cambia nel senso che vorremmo esprimere con questo termine, ma ci si evolve semmai nel bene o nel male, ma mai si torna come si era in uno stato precedente. Tuttavia ritengo che ogni giorno sia un buon giorno per migliorare, attingendo alle cose, alle persone, nuove esperienze, nuove emozioni da assimilare e fare nostre, come un bagaglio, una valigia che riempiamo solo delle cose utili che ci servono per proseguire il nostro viaggio. La bussola allora diventa il mezzo indispensabile per ritrovare la strada qualora ci si senta persi. Basta seguire il proprio cuore, il proprio sogno e non è mai tardi per riprendere il cammino che si era abbandonato per troppa distrazione, o per aver frainteso cuore e ragione, sensi chimici e percezione. Vado così avanti, imparo ogni giorno qualcosa che provo a trasmettere a chi vuol ascoltare. La mia bussola non mi dice dove sto andando, mi indica solo che la direzione è giusta, ed io la seguo, con fiducia, come una foglia segue il suo vento.

~ Fabio Privitera

domenica 13 ottobre 2013

Non si ama chiunque.

Non si ama chiunque, ma c'è talmente povertà di sentimenti che si finisce spesso per amare chiunque e poi amarne un altro. Vedi troppo parlare d'amore, leggi in continuazione la parola amore, ma è una parola che non va detta così alla spicciolata, perché poi ci si abitua così tanto a sentirla che alla fine ognuno la svende e non riconosce più l'amore quando è davvero amore.

~ Fabio Privitera

venerdì 11 ottobre 2013

C'è un mondo che va a rotoli

C'è un mondo che va a rotoli perché siamo abituati ad avere tutto facile, allevati, come siamo stati, in una società chioccia. Il coraggio credo che nessuno sappia davvero cosa sia, e chi si accascia a terra dà la colpa a qualcun altro piuttosto che alla sua inettitudine. Va avanti solo chi ha già sofferto, perché sulla pelle della sua anima ha i segni che gli ricordano i patimenti e sente ancora le cicatrici tirare. ~ Fabio Privitera

giovedì 10 ottobre 2013

Quello che abbiamo dentro non viene mai fuori come lo sentiamo, lo pensiamo.

Quello che abbiamo dentro non viene mai fuori come lo sentiamo, lo pensiamo. Le parole hanno un peso diverso e il linguaggio in sé non riesce a contenere tutte le flessioni e le variazioni con le quali vibrano le nostre emozioni, modulando così il senso che vorremmo fosse ricevuto. Così sbagliamo, ci blocchiamo, ci barrichiamo in tentativi e tentennamenti che in pochi riescono a decifrare e solo chi le prova allo stesso modo lo stesso sentimento riesce a ricevere il messaggio dell'emozione. ~ Fabio Privitera

martedì 8 ottobre 2013

"ridi che la vita ti sorride"???

Manifestare la realtà al di là di ciò che ci abituiamo a vedere, non è affatto negativo. E' nasconderla che è negativo e fa diffondere la negatività dal momento in cui non si può più far finta di nulla. Si dice "ridi che la vita ti sorride", senza rendersi conto che la vita è fatta di esseri umani che ti ignorano persino quando piangi, perché dovrebbero sorriderti se sorridi? anzi, ti invidiano per cui quella tua felicità non fa altro che aumentare la negatività che sta attorno. Il sorriso deve essere un atto spontaneo del proprio essere e non una formalità di rito per propiziarsi il destino. Essere se stessi è un conto, ridere perché si pensa che in questo modo le cose possano girare bene è un inganno che stiamo perpetrando nei confronti di noi stessi. Su con la vita, e il solo modo per sollevarci è affrontare ogni cosa che viene senza prenderci per il culo. ~ © Fabio Privitera

lunedì 7 ottobre 2013

Un passo senza dove.

Si dice, o forse è solo un mio pensiero, che si debba iniziare qualcosa quando ci si senta pronti. Non è stato così nell'arco dei miei anni. Per eccesso di sicurezza mi spingevo in qualcosa ritenendo di aver già finito prima ancora di cominciare. Rileggendo la propria storia, però, si trovano sempre dei punti ben precisi. Punti di svolta, o delle premesse al futuro lette sempre con il senno di poi e interpretate in funzione di ciò che si conosce già e non di quanto davvero accadrà. Qui, immagino, si trovi la ragione del mio divenire ancora più curioso di quanto mi accadesse attorno, del voler cogliere nel presente i semi del futuro. Che cosa contengono questi semi? Contengono un infinito rigoglioso di possibilità, di frutti ma anche di miserie. Ciò che conta, alla fine, non è pensare a cosa avverrà nel futuro, ma a cogliere questi semi senza pretendere di prevederne il contenuto o di sperare nelle piante e nei frutti che da essi si genereranno. Amate i segni che trovate lungo il viaggio, non solo le persone ma le esperienze, belle o brutte che siano. Nulla è fine a se stesso se non lo stesso nulla. E allora adesso siamo pronti, iniziamo e cogliamo, non l'attimo ma il continuum presente, il punto d'affluenza d'ogni storia e d'ogni avvenire. Un passo senza dove. ~ Fabio Privitera

domenica 6 ottobre 2013

Ognuno di noi ha le proprie debolezze, le proprie fragilità.

Ognuno di noi ha le proprie debolezze, le proprie fragilità. Persino chi appare come una roccia impermeabile, su cui tempeste di vento e pioggia sembrano non lasciare traccia affatto. A volte qualche goccia particolarmente sottile penetra dentro fino a depositarsi su un seme di paura, rimasto incastrato durante la propria orogenesi, così da innescarlo e sviluppandolo dall'interno, fino a spingere le sue radici verso l'esterno, attraverso le insenature e infine spaccando la roccia. Ogni tanto val la pena aprire il guscio e far uscire la propria debolezza prima che questa ci spezzi irreparabilmente. ~ Fabio Privitera

venerdì 4 ottobre 2013

Non basta osservare... non basta toccare... non basta ascoltare...

Non basta osservare... non basta toccare... non basta ascoltare... tutto ciò serve solo a raccogliere maggiori dati... Le persone, e la vita, vanno sentite con qualcosa di diverso dai sensi, perché non è vero affatto che gli occhi sono lo specchio dell'anima, o quell'elettricità nel tocco. La vera essenza sta nel vedere al di là delle palpebre chiuse, nel sentirsi scivolare qualcuno addosso a distanza di chilometri, nell'ascoltare il silenzio colmo della voce di chi si ama. ~ Fabio Privitera

giovedì 3 ottobre 2013

Ciò che abbiamo dentro non conosce linguaggio.

Ciò che abbiamo dentro non conosce linguaggio.
Uno dei problemi umani è la necessità di riportare in un linguaggio accessibile agli altri esseri umani i propri riferimenti a concetti esterni ed interni. Il problema è soprattutto coi riferimenti interni, in quanto cerchiamo di fare accedere gli altri ai nostri sentimenti e alle nostre emozioni tramite analogie e definizioni. Ma ciò che abbiamo dentro non è assimilabile a nulla di esterno e, nel tentativo di spiegarlo, ne disperdiamo inesorabilmente il valore. Ecco perché ritengo che le emozioni non debbano riferirsi ai pensieri, poiché le emozioni hanno un lessico intraducibile e mai propriamente rimandabile ad alcun lessico esterno.

~ Fabio Privitera

martedì 1 ottobre 2013

Mi sono accasciato mille volte sul letto stremato o affranto per poi riprendermi più forte, resiliente ad ogni sforzo.

Mi sono accasciato mille volte sul letto stremato o affranto per poi riprendermi più forte, resiliente ad ogni sforzo... La forma dell'umanità deriva dalla capacità degli esseri umani di risanarsi e rafforzarsi alle avversità. Più si è soggetti alle intemperie e più corpo e mente evolvono verso strutture più flessibile e atte al superamento dei momenti impervi. Quando si vive un periodo di benessere ci atrofizza al punto che è difficile poi reagire e quindi modellarsi anche per le piccole difficoltà quotidiane. Occorre affrontare ogni sconforto o pericolo, qualunque sia la sua entità, perché è insito in noi quel meccanismo tale che scopre più forti e motivati che mai. ~ Fabio Privitera

Se senti di appartenere a qualcuno.

Se senti di appartenere a qualcuno, non allontanarti, non far che si allontani.
Fai in modo che la tua vita lo avvolga perché se senti di appartenere a qualcuno ci deve essere una ragione che va oltre il concepibile, la materia, il tempo e la distanza. Non è vero che una persona vale un altra, e l'amore è qualcosa che si può trovare in chiunque ci sia una qualche affinità con noi. Ci sono legami che esistono ben prima che veniamo al mondo, in un mondo più vasto dove le anime si intrecciano, e quando abbiamo la fortuna di incontrarne il corpo riconosciamo in esso quell'anima che più delle altre ci teneva al caldo prima che nascessimo e ne desideriamo così tanto il calore che ogni altro corpo ci risulta freddo.
La vita ci mette del suo sia per l'incontro sia per il distacco. Mette in gioco le esperienze individuali e il presente per porci alla prova, per farci crescere e capita che ci confonda, che ci porti a scappare perché non sappiamo cosa vogliamo, perché non ci riconosciamo o non abbiamo ancora trovato la dimensione che ci fa vivere. E allora fuggiamo anche da quell'unico tepore che può darci la forza di risollevarci, per paura di trascinarlo con noi nell'abisso.
Per questo se si sente di appartenere a qualcuno, a prescindere che quel qualcuno ci appartenga o meno, si deve far di tutto per non far mancare mai ciò che essa stessa ci permette di provare. Non catene, ma un delicato tepore tale da offrirle la sicurezza di cui ha bisogno. Rischiare di perderla davvero significherebbe perdere l'unica anima capace di darci la gioia che desideriamo da quando, nascendo, ne abbiamo perso il contatto.

lunedì 30 settembre 2013

Molte volte non sappiamo davvero cosa ci manca.

Molte volte non sappiamo davvero cosa ci manca. Ma questo è il minimo. Sappiamo peggiorare la situazione perdendo tempo andando a casaccio, o supponendo che le risposte siano lungo strade già battute e quindi facili, ed ecco che mentre affrontiamo le vie facili, ci allontaniamo da ciò che ci manca e a cui eravamo più vicini: noi stessi.

~ Fabio Privitera

domenica 29 settembre 2013

Amare conduce alla riflessione.

Amare conduce alla riflessione. Nient'altro come la scoperta di un sentimento, del sentirci responsabile di un'altra persona, ci porta a guardarci dal di fuori, con gli occhi dell'altro, spogliandoci della patina di sicurezza con la quale ci muovevamo attraverso le nostre abitudini, perché ora sopraggiungono gli imprevisti umori di chi abbiamo nel cuore a determinare i nostri comportamento, scoprendone così di nuovi. Nulla è più sconvolgente nella nostra esistenza della scoperta di un'altro essere con cui comincia una corrispondenza d'emozioni e interessi.

~ Fabio Privitera

sabato 28 settembre 2013

Quando ci accade qualcosa.

Quando ci accade qualcosa, non è raro che siamo attraversati dalla sensazione di conoscerne già l'esito, ma poi credenze, desideri, affezioni e timori nascondono e trascurano questa sensazione che infine, e non è raro neanche questo, si manifesta. Siamo dei pessimi indovini perché non riusciamo a credere a quello che sentiamo al di là di ciò che conosciamo. ~ Fabio Privitera

Sapete cosa penso dei treni?

Sapete cosa penso dei treni? penso che piuttosto che badare a quale prendere o a quale si sia perso, si debba rivolgere l'attenzione a quello su cui stiamo viaggiando, al paesaggio che attraversiamo e ai nostri compagni di viaggio, e i piccoli episodi che rendono ogni viaggio diverso da un altro. Ci penso, e penso che ne ho ancora tanti di viaggi da fare, almeno uno per ogni giorno della mia vita. ~ Fabio Privitera

venerdì 27 settembre 2013

L'illusione della mente.

L'illusione è delle mente anche quando vuole indurci a pensare che sia il cuore ad aver sbagliato. Vero è che, il più delle volte, noi esseri umani tendiamo a manifestare verso l'esterno o, in questo caso, a far dipendere da qualcosa fuori dal nostro controllo i motivi di esperienze negative. Così, pensando di avere il controllo sui nostri pensieri e sui comportamenti che questi determinano, attribuiamo all'unico muscolo involontario le nostre colpe. Essere coscienti di non avere pienamente il controllo di tutto ciò che avviene nella nostra mente ci spaventa e la paura spesso ci porta a vedere ciò che la mente stessa vuol vedere. L'accusare la mente equivale ad accusare il sé, e siamo spesso troppo presi proprio da questo sé per farlo.
Il cuore è il capro espiatorio di un crimine ben congeniato da noi stessi.

giovedì 26 settembre 2013

Lei pensò che quell'anima fosse la più lucente che avesse mai visto, quell'anima che aveva attraversato l'oscurità e che pareva volesse illuminare il cielo di tutte le altre. Non pensò mai quanto quella luce fosse ancora legata all'oscurità e quanto desiderasse lambire ancora la superficie di un buco nero per poter dire: "sono scampata ancora una volta dal giaciere nello spazio senza tempo." Ma quell'oscurità non era come le altre che aveva sfiorato e neanche lo spazio privo di tempo che la ingoiò era come lo aveva immaginato.
~ Fabio Privitera

L'amore rende liberi quando si è completi.

L'amore rende liberi quando si è completi. L'amore non è trovare la completezza nell'altro. Finché non si è completi si avrà sempre 'bisogno' dell'altro e questo provoca dipendenza... e soffocamento... perché pur desiderando ciò che l'altro è, non si riesce ad essere indipendenti, e quella completezza apparente svela infine quali sono i nostri limiti. L'amore diviene libertà quando non si ha bisogno di amare..

~ Fabio Privitera